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venerdì 8 marzo 2013

[Recensione] ODISSEA IN CHIAVE ZELDESCA 


Dopo 25 anni il peso dell'età non si fa sentire



L'evoluzione del personaggio di Link dall'1986 a oggi.

Questa più che una recensione vuole essere un elogio a una saga che qualsiasi videogiocatore porta nel cuore ,stiamo parlando di The Legend Of Zelda brand ideato da Shigeru Miyamoto,saga che nel 2011 ha compiuto 25 anni, sembra passata un'era da quando uscii il primo capitolo del nostro amato cappuccetto verde sul NES e da li fu amore a prima vista.Il vero punto di forza di questa saga è di poter contare su una delle trame più caratterizzate ed emozionanti che il mondo videoludico possa aver mai visto, senza contare che possiede una colonna sonora veramente emozionante che riesce a trasportare il giocatore nel regno di Hyrule a vestire i panni di Link, giovane ragazzo della tribù degli Hylian che si ritroverà catapultato in mille avventure per salvare la Principessa Zelda dalle grinfie del malvagio Ganondorf, che in ogni situazione cercherà di appropriarsi del frammento di Triforza in possesso alla donzella. Quindi per poter raggiungere il suo intento il nostro Link dovrà attraversare i vari Dungeon e sconfiggere tutti gli sgherri di Ganon per potersi avvicinare sempre più alla liberazione di Zelda. 




Questa epica saga vanta più di 15 titoli ed ognuno di loro(tranne Phantom Hourglass,Spirit Tracks) non sono collegati tra loro quindi si può giocare a un qualsiasi capitolo, a parte quelli citati precedentemente, in completa tranquillità godendosi ogni frammento di storia, un altro fattore che rende questo gioco facile dal punto di vista dell'immedesimazione è il fatto che Link non parli mai all'interno del titolo, a detta di Miyamoto lo ha fatto per rendere più vicino il legame tra il giocatore e il personaggio.

Considerando che fare un'unica recensione su tutti i titoli della saga sarebbe improponibile per la lunghezza che comporterebbe ho deciso di recensire un capitolo alla volta,ovvero recensirò quelli che sono riuscito a giocare considerando che quando è uscito il primo non ero neanche nato,partirò da quelli per Game Boy fino ad arrivare ai più recenti per Wii.

mercoledì 6 marzo 2013

[Fan Film] Batman vs Wolverine

Consiglio la visione di questo eccezionale cortometraggio, questo Wolverine è 100 volte più fedele di quello di Hugh Jackman


martedì 5 marzo 2013

[RECENSIONE] DARKSIDERS II

La morte non è mai stata cosi viva 





Darksiders II è uscito il 24 Agosto 2012, brand di casa THQ sviluppato da Vigil Games, etichettarlo come sequel non è corretto, più che altro il gioco segue la storia del antecedente capitolo in modo parallelo. Il personaggio che controlleremo è Morte, fratello di Guerra e secondo dei quattro cavalieri dell'apocalisse ad apparire nella saga, aggiornato delle condizioni del fratello che precedentemente ha rotto il sigillo che regolava l'equilibro, dando cosi inizio alla catastrofe, e di conseguenza è stato fatto prigioniero dall'Arso Consiglio che lo ritiene l'unico colpevole per aver decretato la fine della vita sulla Terra.
Morte forte nella convinzione che il fratello sia innocente si precipita in suo soccorso andando alla ricerca della risposta che potrebbe scagionare Guerra dall'accusa , affrontando vecchi fantasmi del passato che si presentano per tormentare il nostro mietitore, esplorando diversi mondi e affrontando titaniche battaglie con lo scopo di ottenere la risposta che sta cercando.

Nel comparto tecnico purtroppo abbiamo diverse lacune una di queste sono gli svariati bug, che nel peggiore dei casi portano il videogiocatore al reinizio della campagna, da notare anche la snervante ripetitività a livello di gameplay che portano il titolo in certe situazioni, noioso e statico. Dal punto di vista della grafica abbiamo una discreta soddisfazione considerando che dal precedente capitolo si  non ci sono state migliorie epocali ma si può riscontrare un livello di frame-rate migliore rispetto al precedente che lo ha migliorato rendendo gli scontri in spazi estesi molto più fluidi, possiede un'ottima longevità visto che sono state aggiunte svariate missioni secondarie che aumentano le ore di gioco e una nuova modalità ad orde detta "Prova del Fuoco" che ci terra impegnati ore extra .

Ricapitolando, se avete amato il primo Darksiders non potrete non avere il seguito poichè finalmente si potranno ottenere le risposte che Guerra ha portato via con sè, detto questo è ora di impugnare la nostra falce e iniziare a mietere qualche anima .


VALUTAZIONE

Grafica : 7.5/10
Longevità : 9.0/10
Gameplay . 7.0/10
Sonoro: 7.5/10

TOTALE : 31/40




Darksiders II Gameplay

[Recensione] Dead Man

E' preferibile non viaggiare con un morto...


Il giovane William Blake giunge da Cleveland alla città di Machine, ma dopo un paio di disavventure con la gente del luogo e gravemente ferito, si trova costretto a fuggire attraverso labirinti di boscaglia e montagne. A guidarlo in questo percorso è l'indiano Nessuno, mediatore fra la cultura occidentale e quella dei pellerossa convinto che William sia in realtà l'ormai defunto poeta William Blake.
Film magistrale, un viaggio d'iniziazione all'oltretomba che vi imbarcherà in un viaggio nei meandri della vostra mente e del vostro spirito, che vi farà riflettere anche dopo il termine dei titoli di coda. Per questa recensione ho ritenuto opportuno suddividere il tutto in 3 atti, analizzando ognuna delle vicende in cui si ritroverà William.



Atto I - Machine


Il fascino sgargiante di Machine (?)
William Blake, giovane intraprendente è in viaggio verso la città sudicia e decadente di Machine (chiaro riferimento al West ormai morente, schiacciato dalla morsa dell' industrializzazione di fine '800) per un'offerta di lavoro in una fabbrica che capeggia sulla strada. La sequenza mentre è sul treno è molto riflessiva, il protagonista passa buona parte del tempo inquadrando i vari soggetti che saliranno a bordo, tra una fermata e l'altra. Prima persone di buon costume, poi solo cacciatori sudici e chiassosi. Machine è il capolinea dell'umanità: le strade sono desolate, qualche faccia che lo scruta minacciosamente da dietro le pile accatastate di teschi di bisonte.


Atto II - Nessuno


Nel secondo atto fa la sua comparsa la chiave di volta di tutto il film, un indiano in esilio di nome Nessuno. Scambiando William con il defunto poeta William Blake, decide di aiutarlo a ritrovare la via prima curando il suo spirito e poi costruiendo la barca per tornare nell'aldilà. Questa metà di film è forse quella più ultraterrena, spirituale e pseudo-religiosa di tutta la pellicola. William sta cambiando, inizia a vedere le cose in maniera differente e si sta lentamente distaccando dalla realtà, ma al contempo cacciatori di taglie e uomini di legge gli stanno dando la caccia. Incontrerà 3 malviventi, che ho interpretato come l'incarnazione della follia dell'uomo: fanatici religiosi, lunatici e dagli interessi ambigui. Interessante è anche l'accenno al razzismo dell'epoca, dove vediamo Nessuno chiedere del tabacco a un negoziante e quest'ultimo gli dice di non averlo... poco dopo entra William e gli fa la stessa richiesta, a cui il negoziante risponde cordialmente e addirittura gli offre due sigari dalla sua conserva personale. Molte sequenze sono vere e proprie scariche elettriche, allucinazioni, attimi che avrebbero molto da raccontare se potessero.


Atto III - Aldilà


Il percorso di iniziazione di William è quasi concluso, insieme a Nessuno si recano al suo villaggio per realizzare la barca che lo libererà dalla sua non morte. Questo atto è quasi del tutto muto, solo qualche tamburo e melodie tribali. William Blake sta morendo, è ferito e stanco. Lentamente si accascia sulla barca e con l'aiuto di Nessuno si lascia trascinare verso l'ignoto dalle onde del mare... nei suoi ultimi attimi però, ha un' ultima amara rivelazione.





-Valutazioni-
Personaggi: 10
Ambientazione: 10
Sceneggiatura: 10
Effetti speciali: 6
Colonna sonora: 8
Globale: 44/50




lunedì 4 marzo 2013

[Recensione] L'uomo senza sonno (The Machinist)

Non preoccuparti. Nessuno è mai morto d'insonnia.


Sì, è l'attore che veste i panni di Batman...
Trevor Reznik non riesce a dormire. Non si tratta di qualche notte passata in bianco, quest'uomo non dorme da più di un anno. Tormentato dai sensi di colpa e da un passato che ormai ha quasi totalmente rimosso dalla mente, si trova di fronte a una vita miserabile contornata da anoressia, stress a lavoro, routine monotona e a situazioni che non sa spiegarsi se siano allucinazioni o meno. Un Christian Bale decisamente fuori forma, un regista spesso passato inosservato nonostante molti suoi film siano di una personalità unica e malinconica (Session 9, Vanishing on 7th street, alcuni episodi di Fringe e Alcatraz) e una colonna sonora deprimente, repressa, quasi assente da tanto che è silenziosa hanno dato vita a questo Thriller con i controca**i, che sicuramente merita più di una visione per cogliere tutte le sfumature che ci daranno indizi sulla vita travagliata di Trevor. Il miglior consiglio che vi si può dare è quindi: occhio ai dettagli!


Sei un povero psicolabile di merda!

Trevor è a quattro lettere dalla verità...
Il film sfrutta una correzione cromatica tendente al grigio/verde, oltre a brani malinconici e decadenti ottimi per delineare lo stato fisico e mentale di Trevor. Le scene si svolgono perlopiù in bar notturni, strade di periferia e la sede di lavoro di Trevor, una fonderia specializzata nella realizzazione di portiere umida e arrugginita.Il protagonista è caratterizzato da una routine monotona e noiosa (Trevor si lava le mani con la candeggina, pulisce le fughe delle piastrelle con uno spazzolino, l'unica compagnia che ha è quella di una prostituta e di una barista in un bar d'aeroporto), ben presto la sua quiete sarà interrotta da una losca figura di nome Ivan, che farà capolino ogni tanto a lavoro (a causa sua un collega di lavoro di Trevor subirà uno spiacevole incidente) o nei locali che frequenta, portando Trevor a diventare sempre più paranoico e a sentirsi minacciato da chiunque gli sia intorno. E' proprio quando si trova immischiato in questo vortice di follia che scopre a piccoli passi le azioni commesse da lui in passato, che lo hanno portato nel baratro dell'insanità mentale e fisica.


-Valutazioni-
Personaggi: 9
Ambientazione: 10
Sceneggiatura: 8
Effetti speciali: 6
Colonna sonora: 10
Globale: 43/50

[NEWS] Injustice : Gods Among Us


 Il bene più grande del genere umano sta per decretare la sua fine 




Cosa potrebbe capitare se i nostri amati supereroi assumessero una linea più Noir e da fonte di speranza che risolleva le sorti dell'umanità diventasse tutto ciò che hanno scelto di combattere?
Qui una citazione di Harvey Dent (alias Due Facce) presa dal film Il Cavaliere Oscuro calza come un guanto, che narra" O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo". Ebbene tutto questo lo troveremo in Injustice Gods Among Us il nuovo picchiaduro di Nether Realm Studio già famosi per aver sviluppato l'ultimo Mortal Kombat, titolo che ha reso i nostri pollici di "Adamantio" con un picchiaduro di ottima fattura e ora schierano i nostri super-omaccioni uno contro l'altro in battaglie ove l'interazione con lo scenario circostante sarà completamente interattiva, nel senso che più le nostre titaniche sfide si protrarranno più l'area  arriverà a somigliare a i resti di una civiltà colpita da una guerra nucleare.
Tra i personaggi spiccano eroi del calibro di : Superman, Batman, Flash Gordon, Wonder Woman, Freccia Verde, Nightwing, Lanterna Verde e supercattivi come : Lex Luthor, Joker, Bane, Harley Quinn,Sinestro e Solomon Grundy. La domanda che sorge spontanea è : Come faranno i anti/super eroi senza poteri ma con capacità al limite dell'umana concezione, a fronteggiare personaggi "Overpower" come Superman,Lanterna Verde,Solomon Grundy e compagnia, purtroppo la paura più grande e che gli scontri siano tutt'altro che "ad armi pari" ma per poter essere certi di questo bisognerà aspettare l'uscita del titolo.

Concludendo l'idea di poter finalmente giustiziare qualcuno con i supereroi invece che consegnarli alla giustizia,stuzzica le nostre fantasie in modo repentino, rendendo finalmente possibile il totale annientamento di un avversario da parte di un eroe in calzamaglia.


[Recensione] Apollo 18

C'è una ragione se non siamo più tornati sulla Luna...


La corsa alla Luna iniziata da USA e URSS intorno agli anni 60 è terminata con l'ultimo lancio dell'Apollo 17 nel 7 Dicembre 1972... o almeno secondo la versione ufficiale. Ispirato a una vera missione progettata dalla NASA (appunto l'Apollo 18, che doveva essere lanciata nel dicembre del 1974 ma fu annullata in seguito), il film tratta di una missione di routine che si svolge in segreto sulla Luna. Ciò che questo "mockumentary" (film basati su Found Footage, ripresi in maniera da essere scambiati per veri come nel celebre The Blair Witch Project, Cloverfield o Rec) propone è un'ultima missione degli Stati Uniti  rigorosamente top secret, che prevede l'installazione di sensori radar sulla superficie lunare in grado di intercettare eventuali attacchi missilistici da parte dell'Unione Sovietica. Tutto ciò che rimane di quella missione sono dei nastri video lasciati dagli astronauti, nei quali sono registrati scioccanti avvenimenti relativi all'incontro con presenze ostili.

Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche americane, britanniche e canadesi il 2 settembre 2011. Originariamente pianificato per il 4 marzo 2011, la distribuzione è stata rinviata sei volte durante l'anno (dal 22 aprile 2011, 8 luglio 2011, 13 gennaio 2012, 26 agosto 2011, e infine il 2 settembre 2011).


Cosa aspettarsi?

Il film è diretto dall'emergente regista Gonzalo López-Gallego, comincia con un'introduzione dell'equipaggio dell'Apollo 18 tramite interviste, il resto del film sarà ripreso da telecamere installate all'interno del Modulo Lunare e da altre piazzate sulla superficie della Luna. Buoni momenti di tensione, sopratutto nelle prime fasi dove qualcuno (o qualcosa) lascia degli avvertimenti agli astronauti piuttosto aggressivi. Il finale è un classico dei film di questo genere, ovvero il comando di terra che nega il ritorno sulla Terra ai protagonisti. Una cosa che colpisce molto è l'accuratezza e la precisione di chi ha lavorato dietro alle scenografie, gli interni del LEM, le tute per le EVA (Extra Vehicular Activity) e addirittura le cineprese utilizzate sono fedelissime alle attrezzature dell'epoca. Recitazione accettabile, ma nulla di particolare spicco. Una buona oretta di tensione, consigliato a tutti gli appassionati delle teorie dei Complotti Lunari o a chiunque sia alla ricerca di un buon horror/sci-fi.


-Valutazioni-

Personaggi: 7
Ambientazione: 10
Sceneggiatura: 7
Effetti speciali: 8
Colonna sonora: 0 (assente)
Globale: 32/50