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martedì 5 marzo 2013

[Recensione] Dead Man

E' preferibile non viaggiare con un morto...


Il giovane William Blake giunge da Cleveland alla città di Machine, ma dopo un paio di disavventure con la gente del luogo e gravemente ferito, si trova costretto a fuggire attraverso labirinti di boscaglia e montagne. A guidarlo in questo percorso è l'indiano Nessuno, mediatore fra la cultura occidentale e quella dei pellerossa convinto che William sia in realtà l'ormai defunto poeta William Blake.
Film magistrale, un viaggio d'iniziazione all'oltretomba che vi imbarcherà in un viaggio nei meandri della vostra mente e del vostro spirito, che vi farà riflettere anche dopo il termine dei titoli di coda. Per questa recensione ho ritenuto opportuno suddividere il tutto in 3 atti, analizzando ognuna delle vicende in cui si ritroverà William.



Atto I - Machine


Il fascino sgargiante di Machine (?)
William Blake, giovane intraprendente è in viaggio verso la città sudicia e decadente di Machine (chiaro riferimento al West ormai morente, schiacciato dalla morsa dell' industrializzazione di fine '800) per un'offerta di lavoro in una fabbrica che capeggia sulla strada. La sequenza mentre è sul treno è molto riflessiva, il protagonista passa buona parte del tempo inquadrando i vari soggetti che saliranno a bordo, tra una fermata e l'altra. Prima persone di buon costume, poi solo cacciatori sudici e chiassosi. Machine è il capolinea dell'umanità: le strade sono desolate, qualche faccia che lo scruta minacciosamente da dietro le pile accatastate di teschi di bisonte.


Atto II - Nessuno


Nel secondo atto fa la sua comparsa la chiave di volta di tutto il film, un indiano in esilio di nome Nessuno. Scambiando William con il defunto poeta William Blake, decide di aiutarlo a ritrovare la via prima curando il suo spirito e poi costruiendo la barca per tornare nell'aldilà. Questa metà di film è forse quella più ultraterrena, spirituale e pseudo-religiosa di tutta la pellicola. William sta cambiando, inizia a vedere le cose in maniera differente e si sta lentamente distaccando dalla realtà, ma al contempo cacciatori di taglie e uomini di legge gli stanno dando la caccia. Incontrerà 3 malviventi, che ho interpretato come l'incarnazione della follia dell'uomo: fanatici religiosi, lunatici e dagli interessi ambigui. Interessante è anche l'accenno al razzismo dell'epoca, dove vediamo Nessuno chiedere del tabacco a un negoziante e quest'ultimo gli dice di non averlo... poco dopo entra William e gli fa la stessa richiesta, a cui il negoziante risponde cordialmente e addirittura gli offre due sigari dalla sua conserva personale. Molte sequenze sono vere e proprie scariche elettriche, allucinazioni, attimi che avrebbero molto da raccontare se potessero.


Atto III - Aldilà


Il percorso di iniziazione di William è quasi concluso, insieme a Nessuno si recano al suo villaggio per realizzare la barca che lo libererà dalla sua non morte. Questo atto è quasi del tutto muto, solo qualche tamburo e melodie tribali. William Blake sta morendo, è ferito e stanco. Lentamente si accascia sulla barca e con l'aiuto di Nessuno si lascia trascinare verso l'ignoto dalle onde del mare... nei suoi ultimi attimi però, ha un' ultima amara rivelazione.





-Valutazioni-
Personaggi: 10
Ambientazione: 10
Sceneggiatura: 10
Effetti speciali: 6
Colonna sonora: 8
Globale: 44/50




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