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domenica 3 marzo 2013

[Recensione] Aliens: Colonial Marines

Siete potenti? SI! Siete Fetenti? SI! Chi siete? MARINES! MARINES! MARINES! Aah, assolutamente belve!


Ancora prima  del nuovo capitolo della saga Aliens vs. Predator, SEGA aveva acquisito i diritti del franchise per lo sviluppo di Colonial Marines. I primi rumor arrivavano dal lontano 2006, fino al rilascio di una versione beta per PS2, che purtroppo non vide mai la luce. Qualche anno dopo, a cavallo del 2010/2011 SEGA annunciò che il titolo era ancora in sviluppo sotto la mano di Gearbox. Dopo valanghe di immagini promozionali, teaser trailer ed alcuni rinvii il gioco fu datato definitivamente per il 12 Febbraio 2013. Aliens: Colonial Marines è entrato a far parte del canone ufficiale della saga di Alien di recente, in quanto è stato confermato dalla 20th Century Fox ed è stato coinvolto nello sviluppo del gioco Ridley Scott (regista del primo Alien e di Prometheus) nel ruolo di consulente.


Un'altra caccia all'insetto

  
Vestiremo i panni del soldato Cristopher Winter a bordo della USS Sephora, in missione di recupero su LV-426 della USS SULACO (Aliens, 1986) misteriosamente ricomparsa nell'orbita della luna dopo il suo viaggio verso Fury 161 (Alien 3, 1993) e del suo plotone scomparso, in seguito ad un videolog registrato dal caporale Dwayne Hicks, fino ad ora dato per morto. Non tutto andrà per il verso giusto, in quanto scoprirete che un esercito privato della Weyland Yutani (la compagnia antagonista della serie filmica) si era clandestinamente imbarcato sulla Sephora per eliminare voi ed ogni eventuale prova rimasta sulla colonia di LV426 (nuclearizzata alla fine di Aliens). Tu e pochi altri riuscite ad imbarcarvi sull'ultimo Dropship rimasto ed atterrerete sul satellite, in attesa di scoprire chi o cosa vi aspetta su quella luna morente.

Manca solo un mazzo di carte!


Il gameplay non rivela grandi sorprese, un classico first person shooter con l'aggiunta di quegli elementi che hanno caratterizzato il film come il Rilevator di Movimenti, essenziale per non venir colti a sorpresa dagli xenomorfi che hanno la brutta abitudine di uscire da condotti, grate e soffitti, ed un contatore di proiettili su ogni fucile che impugneremo. Finalmente assisteremo alla scomparsa delle siringhe di adrenalina, ormai onnipresenti nei nuovi giochi di AvP, il nostro soldato dovrà trovare dei medikit sparsi per i livelli per recuperare la salute. I tasti sono abbastanza intuitivi anche per chi è alle prime armi con questo genere di giochi, quel che ha lasciato indispettiti molti giocatori è l'intelligenza artificiale dei nemici, che spesso si ritroveranno spaesati e ci potrebbero mettere un po' a trovarti. Come se non bastasse, la campagna si rivela durare pressapoco 7-8 ore di gioco. Altra amara rivelazione è stata l'improvviso calo di grafica, con texture scadenti e abbozzate (nonostante utilizzi il motore grafico Unreal Engine 3)... il che potrebbe essere scavalcabile se non fosse che il gioco è stato in sviluppo da ben 6 anni! Insomma, il gioco che avete visto tutti all'E3 con ambientazioni buie e sudicie è morto, uno dei pochi casi dove la beta si rivela migliore del gioco definitivo:






 Cosa rimane di positivo?


Se il singolo non ha accontentato proprio tutti, il multiplayer si rivela essere l'asso nella manica di questo titolo. Le modalità di gioco sono ben curate, si è cercato il mix perfetto tra un online in stile Dead Space 2, con modalità survival e di fuga e un sistema di invertimento di fazioni ad ogni round in maniera da garantire l'utilizzo di marines e xenomorfi a tutti i giocatori, e quello di Call of Duty con un livello di customizzazione senza precedenti in giochi di questo genere. Potremmo infatti modificare l'aspetto estetico dei nostri personaggi, da una semplice tonalità della pelle ad emblemi e patch su elmetti e corazze (nel caso degli xeno l'aggiunta di deformazioni craniche o corazze particolari) fino a livello di statistiche, ad esempio attaccando al fucile un mirino red dot, una canna lunga per aumentare la precisione, un caricatore esteso etc... oppure dando agli xenomorfi particolari abilità, come un esoscheletro autorigenerativo, vuoto per garantire maggior rapidità o più resistente; insomma ogni particolare servirà a definire uno stile di gioco diverso per ogni classe e ad adattarsi allo stile del giocatore. Vedremo infatti xenomorfi rapidissimi, kamikaze, veri e propri carri armati deambulanti, marines con un addestramento nel corpo a corpo, marines scattanti e marines resistenti all'acido, di tutto e di più. Altro particolare a favore del multi sono le classi Boss disseminate per le mappe: se giocheremo con i marines troveremo le famigerate Smartgun (mitragliatrici intelligenti con un sistema di autolocalizzazione del bersaglio), lanciarazzi e lanciafiamme. Se giocheremo con gli xeno dovremo risvegliare gli xenomorfi mutati dalle radiazioni, come il Boiler (xenomorfo suicida che esplode, ricoprendo di acido ogni giocatore nemico nell'arco di 10 metri) o il Crusher (un triceratopo corazzato sotto steroidi, che travolgerà ogni malcapitato sul suo cammino senza risentire troppo di eventuali proiettili vaganti).
A breve usciranno i primi DLC, sappiamo che il primo sarà chiamato Bug Hunt (che novità, l'ho già sentito da qualche parte...uhm Aliens vs Predator?) e conterrà una modalità ad orde infinita.


CONCLUSIONE: Un must have per chiunque sia appassionato della serie filmica, pieno di rivelazioni su tutte le questioni lasciate in sospeso da Aliens e Alien 3 (anche qualcosina di Prometheus, che dovrete scoprire da voi), consigliato anche a chi ha semplicemente voglia di cambiare aria dai soliti sparatutto di cui ormai abbiamo le tasche piene.

VOTO 7/10



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